I possessori della Membership card del Parco archeologico del Colosseo e i possessori del biglietto del Museo Nazionale Romano avranno una scontistica sul biglietto di ingresso di Villa Farnesina che avrà un costo di 10,00 € invece di 12,00 €
L’esibizione del titolo di accesso di Villa Farnesina, per 3 mesi dalla sua emissione, permetterà l’accesso all’area archeologica del Colosseo (previa prenotazione) e del Foro Romano-Palatino con biglietto R.A.P. (Ridotto Amici del Parco), al costo di 12,00 € invece di 16,00 €, valido per 24h dalla sua convalida.
Ai visitatori che esibiranno in Villa Farnesina il biglietto d’ingresso ai Musei Vaticani (entro 7 giorni dalla data di vidimazione) sarà praticata una riduzione sul biglietto di ingresso di Villa Farnesina
Per i gruppi superiori alle 10 persone è obbligatoria la prenotazione via email al museo (farnesina@lincei.it). Obbligatorio l’ingresso automuniti di radiomicrofoni.
Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica
Il Trittico dell’Ingegno Italiano 2019-2021
Accademia Nazionale dei Lincei
Raffaello e l’antico nella villa di Agostino Chigi
a cura di Alessandro Zuccari e Costanza Barbieri
Villa Farnesina, 6 aprile - 2 luglio 2023
La mostra Raffaello e l’antico nella Villa di Agostino Chigi chiude le celebrazioni del “Trittico dell’Ingegno Italiano”, iniziato con la mostra Leonardo a Roma. Influenze ed eredità (2019) e proseguito nel 2021-2022 con le tre mostre dedicate a Dante: La biblioteca di Dante; La ricezione della Commedia dai manoscritti ai media; Con gli occhi di Dante. L'Italia artistica nell'età della Commedia.
L’esposizione – sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il patrocinio del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Raffaello e dell’Associazione Amici dell’Accademia dei Lincei, in collaborazione con il Ministero della Cultura e con il sostegno di Intesa Sanpaolo – mette in luce un aspetto cruciale del Rinascimento italiano finora non sufficientemente evidenziato: la svolta classica di Raffaello nel secondo decennio del Cinquecento è ben nota grazie a numerosi studi, ma poca attenzione è stata finora riservata all’influenza che l’importante collezione di statue, sarcofagi, cammei, rilievi, libri e monete antiche di Agostino Chigi ha avuto sull’Urbinate.
Chigi e Raffaello, scomparsi a soli cinque giorni di distanza nell’aprile del 1520, sono stati accomunati da una profonda intesa fondata sull’amicizia e sul lavoro: dopo i papi Giulio II e Leone X, il banchiere senese è stato il committente più assiduo e munifico del Sanzio.
Le “magnifiche raccolte” del ricco mecenate andarono disperse già dopo la sua morte, e poi con il Sacco di Roma fino alla vendita della villa ai Farnese nel 1579, andando a incrementare le grandi collezioni romane ed europee.
Grazie a importanti prestiti la mostra è l’occasione per riallestire, almeno in parte, le raccolte chigiane nel luogo d’origine e avere piena comprensione di quanto siano state fonte d’ispirazione per lo stile classico di Raffaello e della sua scuola, di Peruzzi, di Sebastiano del Piombo e del Sodoma, contribuendo allo sviluppo del pieno Rinascimento. Per la prima volta, dopo cinquecento anni, la “casa” di Agostino Chigi torna a essere quello “scrigno” capace di racchiudere in un luogo unico lo spirito di quel tempo, ricomponendo un dialogo tra “antico” e “moderno” che solo la percezione fisica può assicurare.
Per i gruppi superiori alle 10 persone è obbligatoria la prenotazione via email al museo (farnesina@lincei.it). Obbligatorio l’ingresso automuniti di radiomicrofoni.
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